Ott 23, 2008
Cosa vogliamo?
Iniziamo subito con il non fare domande stronze! Cosa vogliamo? L’amore
sulla terra? Il kaos ? Trichechi con gonnellini di banane che sparano
profilattici ripieni di yogurt dai tetti dei palazzi in costruzione
sulle auto blu e sulle manifestazioni dei nazi? La fine del nucleare?
Basta con la guerra? L’inquinamento delle riserve idriche delle
maggiori metropoli mondiali con una vasta gamma di allucinogeni?
Probabilmente tutte queste cose… ma mettetevi in testa che
l’Anarcociclismo e sempre e soprattuto un movimento di gente in
movimento. La cosa che ci piace di piu’, e per la quale probabilmente
abbiamo messo su tutta la baracca, e’ sputtanare il Sistema (oh,
yeah!), i Mass Media, le istituzioni e l’onnicomprensivo e soffocante
life style autocentrico della Klassemedia, nonche’ quello della Halta,
Pikkola, etc. etc. etc.
Ci piace l’idea di riuscire ad entrare
ogni tanto nella bruma oscura del cervellino ovattato della gente,
portandoci magari 100.000 decibels di sano Punkarcore. Chiamatelo
terrorismo culturale se volete. L’Anarcociclismo presto sara’
dappertutto, e nessuno sapra’ checcazzo e’ e cosa vuole. Da un bel
pezzo ormai stiamo occupando T.A.Z. in giro per le strade, lasciando
eloquenti (deliranti) spiegazioni dell’accaduto. Sulle metropolitane di
Roma, Milano, Berlino e Parigi si fa sempre piu’ insistente ed
insidiosa la nostra presenza, tramite scritte, posters, etichette
autoadesive e performances di vario genere.
I giornali iniziano
a sentir parlare di noi… ed in questo il caro amico Luther e tanti
altri buoni Anarcoburloni prima di lui ci hanno fatto scuola. A breve
termine e’ la creazione di un virus informatico atto ad esportare la
nostra amata bicicletta su tutti i monitor del pianeta. Godiamo nel
portare panico e scompenso nelle grigie certezze della quotidianita’
degli AutomobilConsumaTelespettaParrocchiaContribuentImpiegati….
Vogliamo
minare, tramite la nostra gioia di vivere, la pace e la tranquillita’
delle vite che si fanno vendere e comprare, nonche’ sputtanare
ineffabilmente tutti gli Alternativonzi di vario genere che impestano
il cosiddetto Underground.
Paniko Nelle Strade, una Anarcociclista